Collezionare banconote: ecco quanto potresti guadagnare

Sempre più appassionati cercano banconote d’epoca e rare da aggiungere alla propria collezione. È proprio febbre da collezione di banconote: da qualche anno, infatti, c’è una crescente passione per il vintage e per ciò che appartiene al passato. E un legame diretto con la nostra storia deriva anche dalle monete o dalle banconote che circolavano un tempo.

Molti di noi, inoltre, hanno utilizzato le Lire prima dell’Euro, e proprio tra queste banconote si celano quelle di maggior valore. Infatti, non è raro che molte persone si arricchiscano vendendo banconote ritrovate casualmente in soffitta. Va detto che non tutte queste banconote hanno un valore.

È fondamentale che vengano rispettati determinati requisiti. Mentre le monete devono essere in fior di conio, quindi in condizioni perfette, devono essere rare, coniate in tiratura limitata e, magari, presentare errori di conio, per le banconote quale ragionamento bisogna fare e quali sono realmente quelle di maggior valore?

Le banconote da cercare in soffitta: ecco quelle che interessano ai collezionisti

Tra le banconote di maggior valore ci sono senza dubbio le 500 Lire e, mentre noi ricordiamo che in realtà questa era una moneta bimetallica, in passato non era affatto così. Anzi, nel corso degli anni, sin dall’Ottocento, la 500 Lire era una banconota che ha subito cambiamenti di dimensioni, incisioni, raffigurazioni e altro.

Per questo, trovare queste banconote significa mettere da parte una bella somma di denaro. Una delle più ambite dai collezionisti è la 500 Lire del Banco di Sicilia del 1876 che, se ben conservata, può valere anche 3.000 euro. A seguire, la 500 Lire del Banco di Napoli che, invece, può valere ben 7.500 euro.

Quella del 1903 che raffigura Leonardo da Vinci, anche se restaurata, può valere 6.500 euro. Fu poi stampata la Carta “Grande C” dove la C di Cinquecento è stampata in grande dimensione. Questa può valere moltissimo, fino a 10.000 euro. Infine, può valere 900 euro la banconota da 500 Lire di Capranesi.

Altre banconote molto ricercate dai collezionisti

La banconota da 500 Lire con le spighe, invece, può far guadagnare 400 euro. Mentre la banconota AM-Lire vale 1000 euro. Nel caso dell’Aretusa, il valore scende, anche se ben conservata, a 300 euro, mentre la versione rara (B6 sostitutiva) vale attualmente 600 euro. Infine, il Biglietto di Stato “Mercurio” fa guadagnare a chi lo possiede 70/100 euro.

Ma non solo 500 Lire. Anche le vecchie 100 Lire (con Giuseppe Verdi oppure con Marco Polo), quindi quelle più recenti, se presentano irregolarità nella stampa o nel taglio possono valere 300 euro. Oppure le 2000 Lire (come quella con Galileo Galilei) o le 10 mila Lire (con Alessandro Volta).

Se presentano errori di stampa, di inchiostro o di taglio, possono valere anche 150 euro. Infatti, anche nel caso delle monete, i collezionisti considerano diversi fattori per stabilire quanto sono disposti a pagare un esemplare. Certo, è sempre importante avere una certa conoscenza della materia o farsi consigliare da un esperto, per evitare truffe, ma ecco a cosa prestare attenzione.

Cosa determina il valore di una banconota

Il valore di una banconota è legato a diversi fattori, un po’ come nel caso delle monete. Infatti, una banconota vale di più se è a tiratura limitata, ovvero se esistono pochi esemplari. Anche determinate serie di banconote, che hanno circolato solo per un certo periodo di tempo, sono più ricercate.

Un altro dettaglio a cui prestare attenzione è la firma. Se, per esempio, c’è quella del governatore della BCE che è stato in carica per poco tempo, sono più rare (in questo caso parliamo anche di banconote più recenti). Poi, bisogna guardare anche al numero di serie (in genere ci sono 6 numeri che indicano lo stato di emissione, lo stampatore, la posizione della banconota sul foglio di stampa). I collezionisti ambiscono a quelle che hanno come numero di serie 5 cifre uguali o consecutive oppure le cosiddette banconote poker (22222) o con tre cifre differenti o con sole due differenti o con 10 numeri differenti.

Infine, errori e difetti possono far aumentare notevolmente il valore di una banconota. Se, per esempio, un foglio durante la stampa si è inceppato e la banconota è stata tagliata fuori linea (può valere 3 volte il suo valore), oppure c’è un doppio numero di serie, o sono senza ologramma, filo di sicurezza sbagliato o altro. Altri difetti possono essere difetti di stampa, inchiostro sbiadito, sovrastampa. Insomma, le casistiche possibili sono tantissime.

Conclusione

Febbre da collezione di banconote: è chiaro che tutti vanno pazzi per ciò che è antico e ciò che per me è spazzatura per un altro può essere un tesoro che sarebbe disposto a pagare a caro prezzo. I collezionisti vogliono ciò che non hanno e lo pagheranno anche molto bene. Questo vale soprattutto per monete, banconote, francobolli, macchine da scrivere.

Per quanto riguarda le banconote, sono soprattutto quelle delle Lire che valgono tanto, quindi controlla se in soffitta ne trovi qualcuna e corri a chiedere quanto vale a un perito numismatico perché potresti diventare ricco in un attimo. Vale la pena sottolineare che una banconota vale solo se soddisfa determinate condizioni, come abbiamo visto.

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